Di nuovo l'Umbria profonda ci regala sorprese: gli Abi's Eye sono proprio un gruppo prezioso. Piccino ma prezioso
Non aspettatevi fanfare, fuochi d'artificio o esplosioni megagalattiche, qui non siamo in un film di Michael Bay ma più dalle parti di Éric Rohmer. Temete bene a mente questa frase perché se vi dice qualcosa è fatta: gli Abi's Eye sono infatti questo, specie dopo "Waht Unites Divides", un album, dal titolo bellissimo che nonostante non sia certamente facile e immediato si rivela un piccolo gioiello di musica strumentale, vagamente lo-fi, un po' shoegaze, sicuramente molto affascinante. Siamo di fronte a pezzi piccini ma dal grande impatto e emotivo e artistico come ad esempio la canzone "Take Care" che, praticamente, muovendosi su una linea di basso poi declinata in n volte diverse, ci regala emozioni fortissime e suggestioni ancora più potenti. Per poter però entrare in sintonia con la band umbra occorre tempo e spazio, dato che tutto è questo disco tranne qualcosa che si può fruire in mezzo al caos quotidiano. Infatti, come vi dicevamo prima, non pensate di potervelo sparare in mezzo al traffico all'ora di punta mentre siete in bici o, ancora peggio, affastellati come in mezzo ad un mucchio di foglie in metro. Meglio a casa, quando siete tranquilli e il tempo è proprio come quello di oggi: incerto, un pochetto inutile e tanto triste. Scoprirete un mondo ricco come un Fabergé ma molto meno caro. "Playing" che pare quasi una marcia suonata con strumenti giocoattolo è, per forza di cose, la canzonel, per noi, del cuore, di questo album.
---
La recensione what unites divides di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-24 08:38:02
COMMENTI