Barocco e eccessivo "Fat(u)o" di Alberto Nemo è giocare d'azzardo con la voce e lo stile. Sbancando il casinò però.
Ormai ne siamo certi. Di Alberto Nemo abbiamo già parlato (ad esempio qui) ma con questo "Fat(u)o" possiamo aggiungere un nuovo, interessante, tassello nel mosaico, ricco di spunti, dell'artista: ovvero la follia creativa e l'azzardo dell'arrangiamento. Questi due "indirizzi" sono le stelle comete che bisogna seguire per districarsi da quello splendido labirinto che è "Fat(u)o", ovvero un album difficile, pieno di riferimenti, citazioni dotti e soluzioni inusuali e che, proprio per questi motivi, non può essere per tutti ma per pochi. E quei pochi lo ameranno alla follia. Già perché se si ascolta, ad esempio, "I Barbari", la terza traccia del disco, appare evidente come Alberto Nemo abbiamo veramente giocato d'azzardo questa volta, e con gli arrangiamenti e con la propria voce, spingendo ai limiti la sua follia artistica (sempre da intendersi in senso positivo). Ed ecco allora che seguendo tali presupposti, canzoni come "Re sistema, vita regina" si possono apprezzare molto meglio, ammirando il senso di grandeur che il pezzo ha nel suo lento, ma inesorabile, crescere. Certo, se non vi piace il barocco nel cantato, difficilmente vi potrà andare bene Alberto Nemo. Ma se amate le voci che, come viti sui tralicci, si avvitano e "sbocciano" in frutti che danno nettari prelibati, potete pure pascervi con questo album. E pure "bevendo" alla grande.
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La recensione Fat(u)o di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-27 08:04:56
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