Attraversando con naturalezza diversi generi musicali, il cantautore Daniele Bettuzzi, in arte Den, ci regala un ascolto prezioso con “Injected”
Spaziando tra generi diversi, tra folk e rock’n’roll, passando per il reggae, il gospel e il blues ma mantenendo una cantabilità da pop d’autore e una raffinatezza tutta acustica, Den, ovvero Daniele Bettuzzi, sforna la sua seconda fatica, “Injected”, registrata tra Birmingham e la provincia di Modena.
Ben tredici canzoni, tutte partorite dalla penna e dalla sensibilità di Den (eccetto “Rollin’ On Me, traccia numero 10, scritta da Federico Piacentini), che mostrano un autore prolifico e con una gran voglia di raccontare e raccontarsi. Il cantautore tra l’altro lo fa ostentando un timbro vocale caldo e graffiante all’occorrenza, che rende decisamente coinvolgente l’ascolto.
La cura per i suoni, lisci e levigati anche nei momenti più elettrici, e per gli arrangiamenti, eleganti e con sorprese inaspettate che si possono cogliere ascolto dopo ascolto, mostrano un artista maturo e ormai sicuro di sé, che ha un’idea chiara di quello che vuole ottenere e sa come ottenerlo con coerenza nonostante l’estrema eterogeneità dei generi che, come si diceva all’inizio, si susseguono con naturalezza lungo le tracce di quest’album.
Le influenze internazionali, soprattutto di matrice British, si fondono perfettamente tra loro, tenute insieme dal collante del sopraffino gusto di Den. Lo sguardo curioso e aperto del cantautore si rivolge soprattutto alla musica dei decenni scorsi, che vengono omaggiati con rispetto e a volte con un po’ di nostalgia.
Siamo quindi in un territorio abbastanza lontano dalla contemporaneità ma in cui l’artista si muove con credibilità e passione e ci regala un disco da ascoltare attentamente, sorseggiandolo lentamente per coglierne tutte le fragranze, come il buon vino.
---
La recensione Injected di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-28 12:06:49
COMMENTI