“Shapes of mine” è un ep di quattro brani, pubblicato per la Mold Records, con cui i triestini Bolero Extasy si presentano al panorama alternative rock nostrano
“Shapes of mine” è un ep di quattro brani, pubblicato per la Mold Records, con cui i triestini Bolero Extasy tentano di inserirsi nel panorama alternative rock nostrano.
I quattro pezzi, composti principalmente da Mattia Fumolo (voce e chitarra) già verso la fine del decennio scorso ma riarrangiati e perfezionati con il contributo di Jack Ieraci (basso), Stefano Bigontina (tastiere e synth) e Pietro Ieraci (batteria), assorbono influenze eterogenee e le codificano in un unico linguaggio musicale che crea un universo ideale, in cui i pianeti della psichedelia, del prog e addirittura del funk ruotano vorticosamente intorno al loro Sole, il rock, che ne governa il clima e tutte le forme di vita.
Il cantato è sempre all’altezza della situazione, le chitarre sanno costruire le montagne rocciose di questi pianeti sonori, ma a caratterizzarsi come forme di vita intelligenti sono principalmente la sezione ritmica, fatta da un basso corposo e imprevedibile (sentite come sferraglia con il fingerpicking e si dimena agile e muscoloso in “The Butcher”) e dalla batteria, che va intessendo un drumming spigoloso e tutt’altro che lineare, e soprattutto le prelibate orchestrazioni con gli strumenti ad arco e a fiato campionati, che si inseriscono quando meno te lo aspetti per porre la cosiddetta ciliegina sulla torta. E la torta dei Bolero Extasy ama fondere sapori e stupire.
Forse quattro brani non bastano per farli entrare a gamba tesa nel panorama musicale “che conta”, ma sembra proprio che “Shapes of mine” sia solo l’inizio di questa avventura.
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La recensione Shapes of mine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-31 12:21:11
COMMENTI (1)
me lo sono bevuto. Grandi raga!