Ricordate i Bee Hive? Beh, io ero convinta esistessero soltanto nella “dimensione cartone animato” o al massimo in quella “telefilm”. Ricordate? Licia. Mirko. Dai. Impossibile dimenticare. Dicevo, ero convinta non esistessero al di fuori della tv e invece ho avuto una grossa sorpresa. Esistono. Se non proprio loro, chi di loro può essere ritenuto un seguace. Ecco, questi a parer mio sono i “Gold”.
Musicalmente le sette tracce di "One" sono rock (se si esclude "Segreti Di Donna", dove le chitarre e la tastiera in stile eighties vengono sovrastate da un ritmo funk). Rock anni ’80 quindi, contraddistinto da un mood melodico-sentimentale, confinante con il “mieloso-quasi-patetico”.
Ingrediente fondamentale nel dare tale impronta all’album sono i testi. "Amante" recita: “È da un anno che ormai ti guardo, ma il tuo cuore è occupato già da un altro […]. Il nostro amore durerà una vita, un’eternità, fidati non è utopia, fin da quando sarai mia. Il destino è scritto ormai, se mi segui lo vedrai”. In "Così" è possibile sentire “Il tempo non cessa di scorrere, un fiume in piena che cerca di abbattere le barriere attorno a sé. E penso a dove andrò, sopravviverò alla corrente che mi porta via da te”. Sono solo alcuni esempi di espressioni che, forse in quanto ascoltatrice “allergica a sentimentalismi particolarmente stucchevoli”, mi portano a non nutrire speranza alcuna sull’eventualità di una redenzione dei Gold. Devono essere presi così come sono. Possono quindi piacere o non piacere. E a me, sia chiaro, non piacciono.
Un’ultima cosa: i Bee Hive, almeno, avevano un loro perché.
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La recensione One di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-02-12 00:00:00
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