Un album in dialetto ciociaro in cui si sentono le influenze dei grandi del blues
E’ suono d’altri tempi quello del disco d’esordio di un artista da sempre innamorato del blues. Si tratta di un blues cantato in dialetto ciociaro, tra tradizione e influenze popolari che scorribandano nel folk e nel country. La voce si muove solida e dialoga con la chitarra in uno scambio continuo d’intenti; i testi acquisiscono la leggerezza di un linguaggio musicale fruibile. Curtarelli gioca con i grandi del blues e torna alle sue radici attraversando registri e folclori. Le corde nude della chitarra sviscerano le lontane atmosfere di un genere che ha poco di confezionato e che vuole mantenersi fuori dalle mode. Nulla che non sia già sentito, intendiamoci, ma i pezzi si presentano onesti e sinceri.
Autoprodotto e realizzato in home recording, “4 roads e diav’l” è un progetto rimasto latente per molti anni e che ora vede la luce nella profonda ciociaria. Un omaggio a BB King, Clapton, Muddy Waters e all’italianità di Pino Daniele, filtrato da uno stile ironico, divertito. “S’ha bucat gliu sack”, “Roads e diav’l”, “Canta gliu yall” offrono già il quadro d’ascolto di partenza: tensione dettata dalla dinamica blues e da una buona energia. Si prosegue con “Na sigaretta e c ni am”, “Donkey joe”, “Ma ancora chiov” in cui il linguaggio e lo stile si ripetono fino alle ultime tracce. Il dialetto si presta benissimo al genere ma il prodotto rimane sempre un po' uguale a se stesso.
D’altra parte questo progetto sembra essere nato per uno scopo preciso: dar vita ad un sogno lungo quasi trenta anni e nel realizzarlo, divertirsi, senza particolari ambizioni. E, dunque, perfetto così.
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La recensione 4 ROADS E DIAV'L di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-28 18:53:00
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