La fortuna della Sicilia è stata costruita sulla sua storica capacità di commistionare le più disparate influenze, una tradizione che, a livello musicale, gli Artiness Fog sembrano voler portare avanti con risultati interessanti.
La Sicilia è una terra di grande post rock, Che voi ci crediate o meno. Se dovessi citarvi un nome su tutti, parlerei dei 42DE. Tagliata spesso fuori dalle rotte dei grandi concerti ha dovuto necessariamente far conto sulle proprie forze per riuscire a crearsi una scena. Ma la fortuna di quest’isola è stata costruita storicamente sulla sua grande capacità di commistionare stili ed influenze di culture diametralmente opposte -nella cucina come nell’architettura-, una tradizione che, a livello musicale, gli Artiness Fog sembrano voler portare avanti con risultati interessanti.
“La nebbia dell’artico”, ad un primo impatto, mi sembrava un titolo abbastanza desueto nei pressi di Mondello. “Artiness Fog” deriva dal termine inglese Art, “nebbia di pretese artistiche”- la traduzione fedele cha alla band piace riportare- e serve ad indicare il complesso ensemble di stili ed ispirazioni che ha dato vita al loro primo ep ufficiale, “Dogmatic Void”.
La formazione ufficiale prende vita nel 2017 in seguito all’incontro tra Alessandro Salvia, cantante appassionato di progressive e musica barocca, e Roberto Evola, musicista formatosi nel metal e poi passato all’elettronica, cui solo, in seguito, si aggiungerà Andrea Conti, bassista, necessario per trovare una rifinitura funzionale ad un sound così complesso.“Dogmatic Void” è composto da cinque tracce che si aprano come una canzone dei Queen e si sviluppano come un pezzo dei Metallica.
Chi, a differenza del sottoscritto, ha un orecchio allenato, o ancora meglio, chi con questi due genere si è cimentato, saprà quanti aspetti comuni sussistano tra la musica classica ed il metal. Il Grande merito degli Artiness Fog è essere riusciti a creare un sound che superi la banale somma degli addendi, amalgamando con gusto e coerenza reminescenze di musicisti dal passato così diverso. Estremamente siciliani.
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La recensione Dogmatic Void di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-16 13:00:00
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