Il disco pop di un giovane cantautore, con tante idee buone ancora da lavorare
Il cielo sotto casa è quell'appiglio che ognuno di noi trova per riconoscersi nelle proprie abitudini e anche Claudio Sirigu, classe 2001, ha cercato di farlo nel suo terzo album, interamente autoprodotto. Il disco, contenente pezzi di genere spiccatamente pop che trattano immagini concrete e temi sinceri tratti da scorci della provincia milanese, parte da buoni intenti e passa attraverso le paure e le sensazioni di un ragazzo che, fin dalla giovanissima età, ha deciso di far uscire la propria musica, producendola e curandone tutti i dettagli.
Ci sono passaggi convincenti e appassionati (“Anonimo” e “I capannoni di mattina presto”) ed altri con meno mordente e spontanea ingenuità (“Cosa manca” e “Cattività”). La seconda ed ultima parte di questo lavoro mette in luce, inoltre, dalla title track “Il cielo sotto casa” in avanti, la parte più sognatrice ed estrinseca dell'autore, che si apre mostrando i propri pensieri e ricordi più intimi molto più lucidamente man mano che l'ascolto prosegue (“Noia”). Tirando le somme, le idee ci sono e costituiscono una base, ancora un po' acerba, da lavorare e modellare dal punto di vista del cantato e del suono per crescere e portare avanti ciò che di buono c'è, in vista delle prossime tappe.
---
La recensione Il cielo sotto casa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-08 17:27:26
COMMENTI