Passionale e viscerale, ma anche algido e elettronico: le mille (e ottime) contraddizioni di Dorian Once Again
Lo scorso "Memento Mori" (la nostra recensione qui) lo avevamo accolto con molto interesse e una buona dose di positività. Beh possiamo dire che questo nuovo disco di Dorian Once Again ci ha convinto ancora di più. Infatti "Bianco Selenico", al netto di una produzione musicale sempre molto curata ma forse non di altissima caratura a livello meramente tecnico/produttivo, è infatti un album che alza ancora di più l'asticella rispetto al precedente, soprattutto in chiave di passionalità e visceralità. Basta ascoltare infatti un pezzo come "Buio", terza traccia, per percepire senza alcuna difficoltà la potenza espressiva dell'autore laziale s. Si tratta di un ragionato, quanto rischioso, gioco tra testi sempre molto densi, e complessi anche a livello di vocalità, e arrangiamenti altrettanto marcati ma che, in questo caso, rispetto a "Memento Mori" sono più snelli, un pochetto più dark e sicuramente più viscerali. Insomma questa virata verso tinte ancora più fosche, che sia il "rosso" dell'amore o del sangue non è dato, forse, saperlo, è stata un'ottima scelta da parte di Dorian Once Again il quale, ancora una volta, offre poi un'egregia prova vocale. Sicuramente maestro nell'interpretare i suoi pezzi, Dorian Once Again li arricchisce sempre di ottime suite pianofortistiche. Insomma un disco "non leggero" ma senza dubbio affascinante. Molto affascinante.
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La recensione Bianco Selenico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-02 08:27:00
COMMENTI (2)
Se posso spezzare una lancia circa la, questione della caratura tecnico produttiva forse potrebbe essere dovuto ad una perdita di bitrate con lo streaming che determina la profondità del suono in finale la qualità del suono...
Ringrazio di nuovo Mattia Nesto per le sue lucide ed argute recensioni