A metà strada tra Cocciante e Bersani, l'album di oggi ci abbatte un pò ma svela ottima capacità compositiva e narrativa
“L’amore è una bicicletta con le ruote quadrate” titola l’album di oggi, quasi a rivelarci l’impossibilità di amare senza cadere e ferirsi. Bene, diremmo: uno di quei piccoli trattati sull’amore sfigato che ci fa lanciare in discesa a cento all’ora con la bici contro un muro, rompendoci tutte le ossa. Ma in fondo è così drammatico l’amore? Ci verrebbe da dire di sì, che certamente innamorarsi è una tragedia se, per comprenderne l’essenza, occorre imparare a pedalare su ruote quadrate. Eppure sappiamo benissimo che le cose vanno anche in modo diverso, che molte relazioni funzionano senza doversi per forza sfracellare il muso sull’asfalto, che amare non è mai una sconfitta. Rossetti ce la canta così: rialzarsi dalla bici è fondamentale per capire l’amore. Accompagnato dal suono di un pianoforte a coda, di un trio di archi, di un contrabbasso e di una chitarra acustica, ci lascia intravedere il sole pur nella malinconia. Insomma, alla fine, c’è poco da stare allegri.
A metà strada tra la musica leggera di Cocciante e Bersani, Rossetti presenta delle tracce a volte troppo lunghe per un ascolto attento fino all’ultima nota, ma garantisce grande capacità compositiva e di saperci fare con le parole. “Piccola foglia di vento”, una canzone gradevole (di sei minuti), ci spinge ad affrontare con coraggio le sfide della vita e a prendere il volo come una foglia trasportata dall’aria. Interessante il suono pop e il testo de “Il signore delle bombe” e “L’America”, un’astuta bugia tra due anime che non sono state sincere prima di tutto con sè stesse. Il cuore dell’album è in “Quello che vale” e ne “L’amore sbagliato”, il pezzo più bello del disco. Riflessioni malinconiche sul sapore agrodolce dell’amore, sono ne “L’idea di te”: falsa immagine di lei negli occhi del suo lui, o in “Bastardi senza nome”, un racconto denso di solitudine e disperazione interiore.
“L’amore è una bicicletta con le ruote quadrate” potrebbe sembrare il titolo di un album ironico, che gioca e si diverte a cadere dalla bici per poi rialzarsi; invece risulta più una sorta di reiterato dolore per le ripetute sbucciature sulla pelle. Ogni esperienza assume i contorni che vogliamo. Io, per sicurezza, prendo i pattini che non si sa mai…
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La recensione L'amore è una bicicletta con le ruote quadrate di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-16 17:17:20
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