Il sound riconoscibile della trap come bigliettino da visita per "Mura di Carta" di Matt H
I carati, il flow, il futuro, l'arroganza del trap boy, la verità del rap, le parole che scorrono come inchiostro su carta, il sound riconoscibile della trap come bigliettino da visita per "Mura di Carta" di Matt H.
La produzione dei brani è attuale, l'auto-tune e i testi sposano alla perfezione la causa trapper: l'amore, i soldi, l'odio, la stima, onore e rispetto, pugnale sul petto. "Breezy" è il singolo più riuscito, che dall'intro sembra di stare a Thoiry, liberamente ispirato. Un album scarno, ma non semplicistico, sei pezzi dalla durata di 3 minuti circa, abbastanza incazzato: "vaffanculo a te e a quell'altro". La strada del successo è lunga, le scelte giuste diventano sbagliate, gli amici voltano le spalle, le rotaie sono come le parole affilate. Il malessere della monotonia, cercando una rivolta della propria condizione ed è così che si ascolta questo album, dalle venature hip hop con lo sguardo un po' cattivo, mentre giri l'ennesimo drum.
"Mura di Carta" ha l'appeal giusto, Roulette di parole, gioco d'azzardo per i sentimenti. Matt H ha le carte in regola per diventare uno dei trap boy preferiti del panorama musicale odierno, la generazione Z sarà positivamente colpita, i millennial sono già stati rapiti.
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La recensione Mura di Carta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-22 13:14:28
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