"Four" è un lavoro denso e coeso per Gabriele Capuano aka Slow Car
Serietà, conoscenza dei propri "mezzi" e una buona dose di amore per il ritmo. Sono questi, per altro tutti ottimi, gli ingredienti principali che compongono questo "Four", album di Slow Car aka Gabriele Capuano. Quando abbiamo terminato di ascoltare il disco dell'artista napoletano ci siamo trovati con ancora in testa molte delle sue acrobazie musicali, sempre corredate da sopracitato "sentimento amoroso" per il groove. E quando nella sua biografia abbiamo letto questa frase ecco che tutto ha acquisito un senso più rotondo: "il suono, il groove e la musica , unica lingua universale, a farla da padrone". Quante volte ci si trova di fronte a biografie standardizzate o che, ancora peggio, proprio non rispondono a quanto si ascolterà/si è ascoltato su disco? Beh, qui è tutto il contrario è questa "confessione di onestà intellettuale" da parte di Capuano non solo è stata particolarmente apprezzata da noi dal punto di vista etico ma anche da quello squisitamente musicale. Perché qui, di musica ce n'è tantissima e pure di ottima fattura. Spire di groove elettronico che si inseriscono ora a momenti più hip-hop ora a brevi, ma interessanti, incursioni nel mondo del punk. Un album insomma variegato che con pezzi come "For The Dead" ci certifica l'ottimo lavoro e la fervida ispirazione di Slow Car.
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La recensione Four di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-20 09:36:00
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