“Gira il tuo corpo” è un nuovo punto di partenza per i Poeti Maledetti, che dopo vent’anni di silenzio tornano con il loro rock privo di fronzoli
Quattro nuovi brani per la band dei Poeti Maledetti che negli ultimi vent’anni di silenzio ha raccolto le idee per tornare sulle scene con “Gira il tuo corpo”, un lavoro breve ma ricco di contenuti tematici diversi, sprigionati su basi a metà strada tra rock e cantautorato.
Il titolo (e l’idea della copertina) dell’ep sono mutuati dalla prima traccia, l’unica a tema amoroso, dedicato ad una lei enigmatica, presente e sfuggente al tempo stesso. Si prosegue poi con altre tre tracce dai temi diversi non relegabili tutti alla sola sfera amorosa (a dispetto di quanto potrebbero far credere il titolo e la copertina), districandosi piuttosto tra riflessioni sulla mancanza di libertà in un mondo in cui a gestire i giochi del potere sono in pochi ma tra le loro mani ci sono i destini di tutti (“Vendimi”), passando poi a ragionare in maniera più introspettiva su temi spirituali in un dialogo con un dio spesso assente (“Senza te”) e concludendosi con un brano dedicato alla natura umana, la quale segue le leggi della giungla pur volendo apparire civilizzata (“La valle dei dinosauri”).
Quattro tracce non bastano a comprendere quale sia la nuova direzione di questi rocker torinesi, “risorti dalle ceneri” ma ancora musicalmente ancorati a suoni e soluzioni compositive di un ventennio fa che, pur alternandosi con una buona dinamica, non presentano novità rilevanti. L’impressione è quindi che la band voglia ripartire piuttosto dall’urgenza di comunicare temi legati alla condizione umana nelle sue diverse dimensioni (amorosa, sociale, spirituale, naturale) attraverso un linguaggio musicale calcato sulle orme del rock italiano degli anni ’80 e ’90.
---
La recensione Gira il tuo Corpo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-26 14:17:56
COMMENTI