Ep d'esordio dei Vortex Immotus, questo "Luce" fatica a trovarsi una propria identità che si allontani dagli stereotipi musicali dell'hard rock.
Fa sempre uno strano effetto constatare lo scarto che a volte esiste tra le intenzioni degli autori di un disco e gli effettivi risultati che essi ottengono. Purtroppo questo è ciò che si verifica durante l’ascolto di “Luce”, ep d’esordio dei Vortex Immotus: se da un lato si capisce che lo scopo ultimo sarebbe quello di dare nuova linfa vitale al genere musicale vecchio come il diavolo, dall’altro le canzoni messe in campo per raggiungere questo obiettivo non sembrano davvero essere sufficienti.
I cinque brani che compongono l’ep non riescono a proporre molto di più di un hard rock piuttosto anonimo e sui generis, con pochi momenti di personale originalità (uno su tutti, il ritornello di “Arma”) e troppa riproposizione manieristica di riff e stilemi già sentiti. Le intersezioni con l’alt-rock e il grunge non riescono a personalizzare un suono che, a conti fatti, rischia di passare come un collage dei luoghi comuni musicali del rock, piuttosto che come un album dotato di una vera personalità.
Se è ammirevole l'attitude che ha portato i Vortex Immotus a cimentarsi con il rock in uno dei suoi momenti più difficili, non si può ignorare come essa da sola non basti e siano invece più che mai necessarie canzoni che non si limitino alla mera ripetizione di quanto è già stato detto (e suonato) dai grandi del passato, ma che siano piuttosto in grado di mostrare come questo genere musicale abbia ancora qualcosa da dire.
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La recensione Luce EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-19 18:35:22
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