Gli Infuso con "Sesante" fanno quello che sanno fare meglio: creare atmosfere
Alcuni gruppi sono bravissimi con in riff, altri con la trasmissione di un groove avvolgente ed altri sono molto più a loro agio dal punto di vista meramente comunicativo piuttosto che su palco. Gli Infuso dal Veneto fanno parte ancora di un'altra "categoria": ovvero di quei gruppi che trovano la loro più genuina e squisita ragion d'essere nella creazione di atmosfere. Atmosfere, ed è il caso di "Sestante", contraddistinte da un post-rock certamente di maniera ma dal grande potere di "agglutinazione" nei confronti dello spettatore. Già perché basterebbe soltanto l'attacco del primo pezzo, "Tramonto", per comprendere alla perfezione quanto stiamo dicendo. I veneti infatti riescono grazie ad un impasto musicale di grande possanza, che giustappunto affonda le radici nella lezione del post-rock di matrice britannica degli anni Novanta, a convincere e a rendersi perfettamente credibili anche se, è bene chiarirlo prima di possibili dubbi, senza avere come interesse principale quello di innovare. Infatti a fronte di un disco certamente molto denso e ricco di sfaccettature, non vi troverete mai di fronte a qualcosa di davvero nuovo: qualcosa di deciso, convincente e forte sì, senza problemi, ma di davvero innovativo no. Ma in fondo al trio veneto non interesse suonare contemporaneo ma suonare concreto e "vero": e questo i ragazzi di Fontaniva lo sanno fare proprio alla grande.
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La recensione Sestante di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-07 08:00:15
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