Vendetta 33 Velvet under GRA 2019 - Cantautoriale, Elettronica

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"Velevet Under GRA" è un disco tanto autentico quanto frizzante; ciò lo rende davvero un unicum nel duo genere, nel suo mescolare trame sintetiche, vicine alla ballata pop di matrice new wave, a momenti più cantautorali.

Tornano i Vendetta 33. Dopo aver pubblicato nel 2018 l’omonimo ep, fuori per Orrore a 33 giri, pubblicano un concept album sul tema dipendenze; “Velvet Under GRA” (dove per GRA si intende il famigerato Grande Raccordo Anulare) è nudo e crudo, tratta di amore, droga, solitudine, tecnologia e cordoni ombelicali da staccare.

Dal punto di vista musicale non mancano buoni spunti; ad esempio “Onder 33” parte con una chitarra acustica, tipica del cantautorato, per poi inerpicarsi in un gioco di synth, a tratti ambient. Discorso quasi analogo per “Strana felicità”, dove i synth sono morbidi e modulati. “Gianni” ricorda, lontanamente, specie nei primi minuti, i brani chitarra e voce dell’inarrivabile Fabrizio De Andrè, per poi svoltare, nettamente, su un tappeto sintetico e una voce estremamente effettata. Più scanzonata, alla Brunori, “Un tuffo nel conato”. La traccia che chiude idealmente l’album “Velvet Under GRA” è moderna e radiofonica; ha quel groove così’ it-pop che pare esser stata prodotta da Matteo Cantaluppi (il re Mida della musica pop contemporanea) ed è così autenticamente vera nella descrizione di uno spaccato di Roma.

“Velvet Under GRA” è un disco tanto autentico quanto frizzante; ciò lo rende davvero un unicum nel duo genere, nel suo mescolare trame sintetiche, vicine alla ballata pop di matrice new wave, a momenti più cantautorali.

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La recensione Velvet under GRA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-18 18:01:00

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