Una venerazione verso la scena brit-pop di un abbondante ventennio addietro che si trasforma in alcuni frangenti in vera e propria sottomissione.
Se consideriamo il fatto che i Noveis si sono formati praticamente in seguito a un tentativo andato a vuoto di assemblare una tribute band degli Oasis capiamo bene come per loro il natio Piemonte rappresenti a tutti gli effetti un’enclave albionica dove poter riverberare, in totale libertà, tanto gli insegnamenti dei simpaticissimi fratelli Gallagher – in tutte le loro declinazioni – quanto quelli di altre rispettabili personcine in odor di Brexit come Verve, Starsailor e compagnia bella.
“Il mondo non è un posto silenzioso” alla fine suona come una rilettura all’italiana (nell’accezione più vicina a certa nostra musica leggera che non al rock) del vocabolario musicale delle band succitate, con un occhio di riguardo, dunque, verso le loro più concilianti trasfigurazioni acustiche (“È solo un sogno“, “Questo tempo che muore”) che non verso quelle più sfacciatamente elettriche, qui praticamente relegate ad alcune turbolenze della 6 corde, con il buon Noel sempre dietro l'angolo (“La mia vita”, “Manifesto”, “Il mio matrimonio”).
Tra piacionerie convenzionali (quella “Bisogno di niente” che in un afflato di stadium-rock sembra imparentare i Coldplay ai dimenticati Luciferme), evitabili sbandamenti (“Imperfetto a metà”) e velati déjà-vu (“Il mondo che vuoi”) si dipana un disco qualitativamente altalenante che fa tutto il possibile per intorbidire con una spolverata di personalità (in verità alcune linee vocali à la Don Backy del cantante Massimo Benedetti non sono affatto male – “Arriverà”) un’autocertificata venerazione musicale che si trasforma però in alcuni frangenti in vera e propria sottomissione.
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La recensione IL MONDO NON E' UN POSTO SILENZIOSO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-27 13:12:00
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