I Malkovic riflettono sulla mancanza di tempismo e sulle situazioni che essa provoca, in un disco agrodolce e potente al tempo stesso
Essere nel posto giusto al momento giusto, dicendo sempre la cosa giusta nei modi e nei tempi che più si confanno alle esigenze sarebbe bellissimo, ma siamo umani, imperfetti per definizione, e quindi per noi il “tempismo” è una fortuna rara e sono ben più le situazioni in cui la sua mancanza ci costringe a perdere occasioni, a non comprendere le situazioni o a prendere decisioni sbagliate. Su questo riflettono i Malkovic nel loro primo lavoro sulla lunga distanza, intitolato appunto “Tempismo” (presentato con lo splendido videoclip del singolo “Morgana”), uscito dopo un paio di ep che avevano già conquistato il cuore di molti nostalgici degli anni ’90 e delle loro chitarre abrasive.
La personale visione post rock dei Malkovic, striata di emo e con un cantato tutto in italiano, scalpita per raccontare e non si limita ad evocare, così, mentre la generosa sezione strumentale scioglie le pareti e sfuma i contorni, la voce su quegli orizzonti surreali costruisce i suoi mondi netti e limpidi. La linea evanescente disegnata dalle chitarre dilatate si evolve spesso secondo logiche imprevedibili e la sezione ritmica, con un basso oscuro e un drumming solido ma inquieto, invoca l’energia necessaria per spezzare le situazioni di stasi, per non cedere al corso degli eventi, con “la certezza e l’illusione che non sia mai troppo tardi per guardarsi e ridere e riprendere tutto in mano”.
Un disco agrodolce e potente al tempo stesso, che conferma una band dall’elevato tasso emozionale.
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La recensione Tempismo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-02 13:16:02
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