Un disco delicato, intenso e profondo quasi come la voce del suo autore
Una folta chioma e l'inevitabile (oltre che splendida) comparazione con Jonathan Van Ness, una voce calda e profonda da far tremare Mario Biondi e una delicatezza a livello di scrittura degna dei più illustri cantautori. Così si presenta Ferdinando Primo con il suo disco d'esordio "Oceano Matrimoniale". Ad aprire il lavoro troviamo "Ultima Morta", brano dai toni cupi, rappresentante un intenso dialogo tra due persone una volta strette da un profondo legame di amicizia, ora sconosciute e distanti. Con "Oslo"(gato le caviglie dei passanti) i battiti aumentano e su un semplice giro di accordi si raccontano i tentativi disperati di rimettere assieme i pezzi di una storia d'amore ormai finita. Dopo la piccola "scivolata" sull'autotune di "Oceano Matrimoniale", si arriva a "Santa Pazienza", dove Ferdinando parla con sincerità alla madre di quel "deserto che lui stesso si è fatto finanziare" (aka l’università) e di come probabilmente la sua laurea non diventerà mai un mestiere. A concludere il tutto troviamo "Crono", la canzone emotivamente più intensa dell'intero disco, nella quale emerge una forte conflittualità sul fronte paterno, rafforzata da una critica allo stesso posta in forma interrogativa: "È una buona educazione la mortificazione?".
Ferdinando Primo si presenta quindi con un lavoro ben fatto e solido su tutti i fronti. Siamo sicuri che ne sentiremo parlare ancora e a lungo.
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La recensione Oceano Matrimoniale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-24 14:11:00
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