Il cuore nero di Harrogat in "Conquer" incuriosisce assai
Una volta tanto, partiamo dal fondo. Già perché per comprendere fino in fondo, un fondo, per altro, bello profondo(ok la piantiamo con i giochi di parole!) di questo "Conquer" di Harrogat bisogna proprio partire dall'ultima canzone, intitolata non a caso "Black Heart". Questo pezzo è infatti, almeno a nostro avviso, la summa al contempo più riuscita e più compiuta per descrivere il disco dell'artista romano che realizza un album di ambient a tinte dark molto interessante, specialmente se lo si prende per quello che è: ovvero non un lp "tradizionalmente inteso" ma un vero e proprio viaggio nelle tenebre. Partendo da questo presupposto, decisivo però per porsi nel modo giusto alla ricezione del lavoro di Harrogat, ci si troverà ad esplorare una terra mai baciata dalla luce del Sole ma non per questo spaventosa o che incute timore, anzi. Proprio l'assenza, totale, di luce spinge il visitatore sonoro a perdersi, in maniera del tutto naturale, nelle spire delle composizioni di "Conquer" che diventa ben presto la colonna sonora ideale per i pensieri. Specie per quelli notturni, ovvero quelli più sinceri. Ecco proprio la natura di sorta di colonna sonora della propria anima, meglio se nera e vagamente inquietante, potrebbe essere proprio la destinazione più, diciamo così, "felice" per un lavoro di questo tipo, certamente di non semplice fruizione. Però neppure i nostri pensieri, in fondo, sono così "dritti e semplici" no?
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La recensione Conquer di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-03 08:10:38
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