Biciclette da corsa che viaggiano spedite lungo sentieri metropolitani notturni, determinate a superare gli italici confini e trovare nuovi spazi
Non sappiamo se per una voluta ironia o per una semplice coincidenza, SOMA (al secolo Davide Fortunato) esordisce con un album solista intitolato proprio “Bicycles” e il buon Google ci avverte che la SOMA è anche una fabbrica di biciclette americana. In realtà l’accostamento di questo nuovo moniker con il titolo del primo lavoro sulla lunga distanza dell’ex cantante de I Crasti è dovuto al “desiderio di fare di una foto degli anni '60 la copertina di un album. La foto raffigura un suo caro zio che, in buona compagnia, si fa fotografare alle prese con la sua grande passione, la bicicletta”, com’è spiegato nella presentazione, quindi è probabile che le due cose si siano intrecciate casualmente.
Quel che è certo è che il nostro SOMA non vende telai e accessori ma propone invece un disco dai suoni puliti e caldi, che sotto un cielo nero puntellato di stelle rock proietta un’anima pop elegante e raffinata che talvolta si fa nuvola, per l’attitudine di Fortunato a tradurre i pensieri in sonorità intime e malinconiche (“Exomars”, “Leaves”), altre volte si fa cometa e illumina tutto il cielo in un’esplosione di chitarre e melodia (“All the reasons” e la conclusiva e cangiante “Before sleeping”) trovando poi modo di colorarsi anche con impulsi funkeggianti (il singolo “Nice life”, il suo bel basso corposo e i suoi cori in falsetto) e metal (“Legal” e il suo martellante riff).
La voce di Davide, che, a differenza di quanto avveniva con la sua precedente band, qui canta sempre in inglese, è suadente e vibrante e conduce per mano lungo queste dieci tracce che scorrono come biciclette da corsa lungo sentieri metropolitani notturni che vorrebbero condurlo oltre gli italici confini e noi, anche se ci sarà ancora da pedalare, glielo auguriamo.
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La recensione Bicycles di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-04 11:32:33
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