Le atmosfere morbide del minimalismo neoclassico, insieme ad ambient e post rock nel nuovo album del pianista praghese
Nel punto di incontro tra la lezione della classica minimalista e contemporanea di Ludovico Einaudi, quella dell'ambient alla Brian Eno e quella del post-rock più melodico, lì possiamo trovare il compositore di origine ceca Noirepolde, al secolo Václav Benda, e il suo secondo full-lenght, Decade II. L’album è una galleria di paesaggi sonori dai colori tenui e dal segno stilizzato, tratteggiato con poche ma decise, calcolate, pennellate di pianoforte. La voce principale del lavoro si esprime con delicati arpeggi neoclassici, melodie minimali, valzer leggeri (’Sunday Waltz’ ). È chiara l'influenza del succitato Maestro Einaudi, ma anche di compositori come Erik Satie, che, a metà fra neoclassicismo e impressionismo, ha anticipato di decenni le atmosfere morbide e malinconiche dell’ambient music e di certo post rock. Atmosfere che ritroviamo anche nei pezzi meno ‘pianistici’ del disco, quelli che abbracciano proprio una piacevole deriva a metà fra ambient e post rock; a impreziosire questi momenti i sintetizzatori dello stesso Noirepolde (’Space 13’), ma anche la chitarra di Alwin Fernandez, asse portante di uno dei momenti più belli del lotto, ’Metropolis’. Più classica ma ugualmente gradevole la collaborazione del violinista Adam Pakosta, protagonista sull’iniziale ’Eastern Beauty’. Minimale per vocazione ma realizzato con cura, privo di scossoni ma organico e costante nel disegnare trame e atmosfere, Decade II è un album perfetto se volete staccare dal caos e prendervi un momento per ascoltare con attenzione, o come accompagnamento per fare qualcosa in massimo relax.
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La recensione Decade II di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-16 21:26:54
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