Il progetto solista di Marco Ricci (ex Casa del Mirto) è un inno all'industrial "dolce"
Il nostro consiglio è, qualora leggiate questa recensione seduti, di tenervi bene fermi sulla sedia. Infatti "Alku", il disco di Marco Ricci, ex Casa del Mirto, è, almeno ad oggi, l'esempio più lampante di industrial "dolce" in circolazione. Andiamo a spiegare onde evitare fraintendimenti, qualche dubbio di troppo o, speriamo proprio di no, rovinose cadute dalla sedia precedentemente citata. Marco Ricci realizza un disco che ci ha convinto per la sua anima squisitamente industrial, con pezzi come "Vakaa", la quinta traccia, che sono una sorta di inno a quel tipo di musica lì, con i suoi schemi, i suoi suoni e i suoi "tempi". Eppure nel lavoro dell'ex "Casa del Mirto" ci abbiamo ravvisato anche una certa rotondità e dolcezza di fondo che prima ci ha lasciato, ne siamo sinceri, sorpresi e poi ci ha conquistati. E per capire quanto vi stiamo dicendo basta andare al pezzo precedente, ovvero "Helma", che ci accoglie con le sue linee più morbide rimanendo perfettamente industrial. Ecco quindi che il progetto musicale dell'artista del Südtirol si presente in tutta la sua, ottima, unicità e si segnala per una cifra stilistica e anche un po' filosofica fuori dal comune. Poi certo non tutto il disco funziona così a dovere e verso il fondo si denota una certa, lieve, stanchezza creativa. Eppure Ricci convince e sorprende: cosa volevate di più da questa industrial dal sapore "dolce ma deciso"?!
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La recensione Alku di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-17 08:18:49
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