Beat synthpop e voci sinuose tengono alta l'attenzione raccontando le paure più comuni
Si muovono sinuosamente le voci e gli strumenti di Chiara “Oakland” Castello e Camilla Matley, le due personalità complementari dietro al progetto I'm not a blond, in uscita con una nuova prova discografica. Il duo milanese sa esattamente ciò che vuole e come comunicarlo in maniera riconoscibile ed accattivante, in un disco che affronta la complicata tematica delle paure, quelle che ad un certo punto della vita non si possono più nascondere o evitare. Ed è proprio per questo motivo che ogni brano è diverso dall'altro – esattamente come le differenti fobie e preoccupazioni che possono assalirci in ogni momento - pur mantenendo un'identità forte e distinguibile, tra synth e suoni colorati, electro pop e new wave.
I redivivi 80s' ritrovano nuova luce in tutta la loro robotica follia, incontrando spunti più recenti come i primi Bloc Party ma anche le sonorità di Metronomy e The Kills, ad accompagnare vari concetti piuttosto impegnativi: dalla paura di invecchiare (“Too old”), a quella del diverso (“Not that Girl”), fino a “Happy face”, ovvero quella maschera falsa che, molto più spesso di quanto pensiamo, mostriamo agli altri per farci accettare. Dal buio alla luce, dal dark-gothic all'ambient-pop: i nove brani dell'album diventano un percorso per arrivare al superamento definitivo di ciò che ci fa stare male, con un'esplosione di beat synthpop in “Simplicity” nel finale. Chiara e Camilla sono due facce delle stessa medaglia e in questo lavoro le loro individualità si incontrano perfettamente, dando vita ad un risultato fresco ed originale, ma soprattutto ricco di sfumature che tengono alta l'attenzione dell'ascoltatore per tutta la durata del disco.
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La recensione UNDER THE RUG di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-30 17:33:42
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