Un secondo ep che giunge a sette anni di distanza del precedente ep del cantautore e si muove tra suoni pieni e ritmi battenti ma pochi momenti memorabili
Suoni pieni, ritmi battenti, melodie orecchiabili e strutture semplici ma ben organizzate nelle musiche di Tommaso Cuneo in questo suo secondo ep, “Possibilities”, disco che, come il precedente lavoro del 2012 intitolato “An age thing”, è ancora una volta autoprodotto e scritto interamente da Cuneo, ad eccezione dei testi che sono quasi tutti opera di Rupert Cheek e Alan Jackson.
I richiami più evidenti sono quelli che rimandano al folk rock d’Oltreoceano ma è possibile rintracciare anche idee mutuate dal blues e melodie che strizzano l’occhio al pop (quello più “indipendente” e non “mainstream”).
Gli arrangiamenti sono piuttosto lineari (qualche guizzo creativo in più si scorge nelle chitarre della title-track) e anche le composizioni procedono con la stessa energia dall’inizio alla fine dell’ep, senza abbassamenti di tono né momenti più eclatanti.
La voce di Cuneo a sua volta non ha caratteristiche particolarmente memorabili ma il limite principale è l’interpretazione, che risulta fredda e distaccata, come se l’artista stesse cantando parole in cui non riesce a rispecchiarsi (e d’altra parte le liriche, piuttosto spigolose e metricamente molto libere, non aiutano il cantautore nell’arduo compito di incastrare i testi nelle linee melodiche delle sue canzoni).
Il lavoro dietro questo ep c’è e si sente soprattutto nella parte strumentale, ma si ha pure l’impressione di trovarsi di fronte ad un disco di una tribute band di medio livello registrato per proporsi ai locali di provincia.
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La recensione Possibilities di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-12 11:46:00
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