Con "Tasformare il nulla" della band Diluvio, ci si immerge già dalla prima traccia "Robin" in un viaggio che non ha una meta prestabilita
Con "Tasformare il nulla" della band Diluvio, ci si immerge già dalla prima traccia "Robin" in un viaggio che non ha una meta prestabilita.
Ambient, emo strumentale, noise si naviga all'interno di molteplici etichette e generi. Si cade in un abisso musicale e si torna a galla per respirare e ascoltare tutto ciò che ci circonda.
Il sound è sperimentale: chitarre avvolgenti, basso e synth, batteria prepotente.
Un progetto che mette al centro la musica, sei tracce che sintetizzano le tappe di quello che appare essere un lungo viaggio. Incastro di rimandi e di atmosfere, di suggestioni e di sinonimi che possono essere anche contrari. L' album mette a fuoco i dettagli, fa zoom in un ambiente asettico.
Un disco dal finale aperto, da ascoltare in questo novembre grigio e piovoso. Sarebbe da chiedere ai Diluvio, cosa si intende per "trasformare il nulla" ?
Prendere le note e stravolgerle, attaccare con il basso e far continuare alla batteria, amalgamarsi fino a non riconoscersi, fino a rasentare la terra per poi ripartire e superare la luna.
Continua e perenne ricerca del suono, tra articolate ascese strumentali. Toni decisi, incisivi per una trasformazione che arriva al suo compimento finale, mentre fuori dalla finestra c'è il diluvio.
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La recensione Trasformare Il Nulla di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-19 15:57:43
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