IndianizerNadir2019 - Rock, Indie

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Ritmi afro e tropicalismi che incontrano un solido impianto immaginario: questo è il mondo degli Indianizer nel riuscitissimo Nadir

Per concludere una trilogia aperta ormai quattro anni fa gli Indianizer pubblicano un nuovo extendend play: il titolo è Nadir, pubblicato per Edison Box.

Fin dal nome la release lascia intendere una forte opposizione col più recente album (Zenith, del 2018): il viaggio introspettivo e misterioso in un mondo etereo al confine tra sogno e realtà si sviluppa attraverso suoni crudi, registrazioni in presa diretta su nastro ed overdub digitali.

Il risultato è eccezionale, per un ascolto che coinvolge fin dal primo istante; ritmo quale comune denominatore, tropicalismi che incontrano tre lingue (inglese, spagnolo e creolo) per creare un registro linguistico unico ed una commistione comunicativa studiata nel suo genere e riuscita. È un disco pensato per la dimensione live, ed infatti è impossibile non sentirsi trasportati a pochi centimetri dal palco, ancor più difficile osare mettere in pausa tra una traccia e l'altra.

Trovare un episodio migliore dell'altro non renderebbe merito alla produzione complessiva, al massimo si può consigliare fortemente un ascolto: Sin Cleopatra, composizione sensuale che riesce ad ammaliare con il proprio piglio, probabilmente racchiude e definisce al meglio il concept musicale della band torinese. C'è veramente poco (di negativo) da dire su Nadir, gli Indianizer chiudono il cerchio attorno alla propria trilogia con una pubblicazione che ha carattere, idee originali ed il carisma giusto per essere portata live su quanti più palchi, in Italia e non solo.

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La recensione Nadir di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-08 10:49:00

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