Tra moderne sonorità indie pop e voglia di cantautorato, il primo disco della band romagnola canta l’appiattimento dei nostri giorni.
I romagnoli Silki si affacciano al mondo della musica italiana con “Anedonia, Greg? ”, un lp che punta i riflettori sugli atteggiamenti più comuni della generazione dei ventenni e trentenni di oggi e ne racconta le storie attraverso canzoni apparentemente spensierate e frivole ma che invece si fanno sottilmente beffa di tutti i luoghi comuni.
L’album è stato anticipato da due singoli che hanno cominciato ad aprire alla band le porte del gettonato indie pop italico. Il primo, “Sette e mezzo”, con un trascinante giro di basso (merito di Eva, non la compagna di Adamo ma Nicola Evangelisti, bassista e fondatore della band insieme al baffuto cantante Gianlu Ballu) è un brano in cui si canta l’atavica mania degli uomini di cercare di apparire migliori di quelli che sono; invece il secondo e più recente “Psicorazione” narra più apertamente la leggerezza e la vanità delle nuove generazioni ed è accompagnato da un videoclip nato da un collage di scene di svago e cazzeggio girate durante la vacanza estiva della band a Ibiza (con un paio di frame di nudo nascosti alla fine, tipo messaggio subliminale). Il verso del ritornello “resto fermo e aspetto, piaghe da decubito nel petto” sottolinea inoltre l’apatia e la svogliatezza che hanno finito per uccidere le passioni in una società che tira a campare.
“Anedonia, Greg?” incarna insomma il contrasto dei cosiddetti millennial sospesi tra la ricerca di “una vita di qualità” (“Nozze”) e l’incapacità di lottare per ottenerla, poiché ormai “provare qualcosa oltre alla noia è molto difficile” (da “Idiota”).
Tra moderne sonorità indie pop e voglia di cantautorato, il disco in poche parole canta l’appiattimento dei nostri giorni.
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La recensione Anedonia, Greg? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-26 13:44:52
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