Un disco sotto assedio, dalle tinte noir e cupe “Human Ritual” del gruppo Amber Teaser si presenta così.
Un disco sotto assedio, dalle tinte noir e cupe “Human Ritual” del gruppo Amber Teaser si presenta così.
Un album elettrostatico, magnetico, industriale dalle molteplici influenze: synthpop, new wave e post punk per dirne alcune.
Sound internazionale per un album decisamente dark. Tra gli elementi sono di rilievo i synth e le chitarre, il basso e la batteria elettronico e l’immancabile “I lose control”, detto tra i suoni sintetici della terza traccia “Here”.
Gli Amber Teaser suonano in modo ipnotico all’interno di una qualche fabbrica abbandonata adibita a sala incisione. Il pendolo oscilla tra eleganza e mistero, tra suoni tormentati e ossessivi, magari in una fredda Berlino. Tuttavia gli Amber Teaser vengono da Taranto.
Il velo di Maya che svela l’illusione di una qualche terra Nordica, attraverso il carattere spigoloso del suono che appare glaciale, per poi aprirsi su un territorio più dance come nella quinta traccia “Mistery”.
L’ultimo brano dal medesimo titolo dell’album, ha elementi onirici al suo interno.
Come un rituale, l’intero progetto ha una sua solennità e identità. Una sua forma non convenzionale.
Gli Amber Teaser sono portatori sani della dark music, quella fatta bene. “Human Ritual” è di pregio, in una cornice raffinata a tratti gotica.
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La recensione HUMAN RITUAL di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-29 19:06:21
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