Divertirsi è divertente. Nessuno può permettersi di mettere in dubbio questa tautologia. Se però si decide di allargare lo scenario del proprio divertimento, coinvolgendo anche persone esterne ed ignare dei meccanismi del gioco, si rischia di andare incontro a pessime figure. Esattamente come accade ai KylaMoyl, formazione romana che chiede spontaneamente la mia partecipazione, ma trova solo un enorme e sconsolato sbadiglio.
La schiettezza è sempre la miglior forma di rispetto, ma eviterei volentieri di scrivere di questo demo, perchè è difficile compiere critiche costruttive su qualcosa che a mio parere va smontata e gettata via senza salvare un solo frammento.
Cinque brani desolanti per mancanza assoluta di ispirazione. Un riciclo di lagne gotico-scandinave anni ottanta e pasticci di proggy-pop-metal. Musicisti esperti e preparati, con una conoscenza mostruosa di tutto ciò che ha fatto la storia del metal e derivati, specialmente quello nordico. Una band con capacità strumentali da fantascienza al servizio del nulla. Chitarre preconfezionate in tecnicismi deprimenti. Tappetoni di tastiere che nemmeno Raul Casadei. Melodie solenni come la prima comunione. Voce femminile col mal di pancia per un improbabile canto lirico in imbarazzante inglese. Base ritmica metal inzuppata di appiccicoso power rock. Assenza di idee pressochè totale.
Gli Evanescence al saggio della scuola di musica.
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La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-08-30 00:00:00
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