Dritto al punto, senza fronzoli o troppi passaggi dal via: Novanta è "nudo e puro". E ci piace proprio così
Parte l'attacco di "Lovers", la quarta e ultima traccia di questo "Some are stars" e, praticamente in un battibaleno, ci ritroviamo a casa. In una casa "molto carina/senza soffitto/ senza cucina" come recita la canzone di Sergio Endrigo. Già perché Novanta, aka di Mnfredi Lamartina (che amiamo sempre leggere sulle colonne di qulsiasi giornale, fanzine o blog egli scriva), non bada troppo ai "complementi d'arredo" in questo suo lavoro rivolto, praticamente, ad una e una sola grande, anzi, grandissima, missione: ovvero suonare lo shoegaze. E Comete fa proprio questo e lo fa benissimo, come nel caso di "Lovers", un pezzone strumentale dalle atmosfere malinconiche e trasognate, perfetto per questo novembre così tanto bagnato da non capire dove finisce la pioggia e dove iniziano le nostre lacrime. Quasi colonna sonora di un film indipendente ambientato a Portland, "Some are stars" è un disco ben fatto, registrato anche con una certa cura e che, non ve lo neghiamo, in redazione ci è proprio piaciuto tanto anche e soprattutto per questa sua, precipua e viscerale, mancanza di fronzoli. Magari con un pelino di tempo e, chissà di budget, si sarebbe potuto fare qualcosa di più. Ma in fondo, in questa quasi "monastica anima pauperistica", lo shoegaze trova la sua casa. Già la casa, una casa molto carina, senza soffitto e senza cucina.
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La recensione Some are stars di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-09 07:55:35
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