A Verona c’è stato e c’è un signore che si chiama Massimo Bubola, che ha collaborato alla scrittura di alcuni dei migliori album del santificato De André (“Rimini”, “L’indiano”), che si nutre a pane e Bob Dylan da sempre. Facile che al suo banchetto accorrano torme di giovani folk rockers affamati di briciole di sapienza alternative country.
Volenti o nolenti, i John Mario sono tra questi. Per quel che mi riguarda, han scelto un genere tra i più difficili, in cui è un attimo perdersi e saper di muffa, odore d’ombra, odore di passato. I quattro evitano il pericolo. E confezionano un cd davvero fresco e godibile, denso di omaggi al Glorioso Passato degli Eroi di Frontiera (ascoltate in “Byron bay” quell’armonica che fa tanto Neil Young 1972), così come ai Solitari Nazionali (eccolo lì? Non l’avete visto? Era lo spiritello di De Gregori), capace di suonare insieme intenso e sbarazzino.
Già, perché i quattro riescono a non rimanere lì a piangersi addosso, ma anzi a trasmettere una genuina felicità di essere vivi, stare con gli amici, fare una gita in campagna “in sella alle biciclette / per la Valpolicella / a far bottino di ciliegie” “(Ciliegie”), condendo tutto con l’epica delle piccole storie, facendo capire che non si tratta di felicità decerebrata, ma conquistata. Sì, sai, quando arrivi a capire l’importanza delle piccole cose che ti fanno felice senza però essere entrato in Scientology? Ecco. Così.
Bravi, bei brani, cantabili, orecchiabili, ben arrangiati, perfino naturalmente radiofonici senza saldi di fine stagione, testi semplici e senza pretese che riescono a risultare molto più veri di mille testi pretenziosi. Certo il testo di “R’n’r’ band” a me dispiace un po’. Diciamo che è un figlio deteriore dello stesso stato d’animo felice che domina il disco. Non un miracolo. Ma un disco piacevole e fresco sì. Ehi, non è poco!
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La recensione Viaggiare! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-09-01 00:00:00
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