Energia, carattere e tanto noise questo è il preludio, del nuovo album "Devotions" della band di Belluno Escape From Nowhere.
Energia, carattere e tanto noise questo è il preludio, del nuovo album "Devotions" della band di Belluno Escape From Nowhere.
Metal, tendenzialmente hardcore, undici brani, dove si miscela il ritornello stancante in inglese e le strofe in lingua italiana, il tutto condito con buone schitarrate qua e là e riconoscibile batteria.
Gli "Escape From Nowhere" suonano con i denti, ossatura strumentale imponente, con frequenze sintonizzate sul rap andante. Un crush di generi, che spinge sulla personalità della band. L'album mostra i canini, ringhia e fa brutto ad un mondo che va troppo veloce, come le rime che forse un po' scappano in "Never Enough".
No Regrets per Devotions, che va dritto e suona cattivo in un turbinio di esplosioni di suoni e di parole, che sfociano quasi nella psichedelia. Un album iponotico come può esserlo un pendolo che oscilla davanti ai nostri occhi. In copertina tutti gli elementi e i simboli di devozione.
A Milano finalmente c'è il sole, io ascolto gli Escape From Nowhere e la loro "Is This a Bad Ending ?", ad alto volume, con tanto di finestra aperta sul cortile, la vicina di fronte, una donna sulla sessantina, sciura milanese, inizia a sbiricare. È tutto molto punk, are you ready ?
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La recensione DEVOTIONS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-13 12:48:15
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