Un LP che viaggia tra sonorità garage rock e istinti indie cercando conforto nella psichedelia e inebriandosi volentieri di fragranze British
Nei circa quattro anni intercorsi tra la fondazione della band e questo “Ethereal”, loro primo lavoro sulla lunga distanza, gli aretini Ethel Floon hanno affrontato esperienze esaltanti, come quella di registrare il primo EP nella camera da letto di un amico, Nicola Mondani dei Sycamore Age, ma anche disavventure davvero scoraggianti, come perdere tutta la preziosissima strumentazione, rubata durante una data del tour che stava portando la loro musica in giro per i palchi italiani.
Pur essendo costretti, dopo questo sventurato episodio, a fermarsi per un paio d’anni, i nostri non si sono persi d’animo e hanno cominciato a lavorare sul materiale che è andato poi a comporre questo dischetto autoprodotto e registrato in presa diretta.
I nove pezzi che propongono in questa release viaggiano tra sonorità garage rock e istinti indie cercando continuo conforto nelle evasioni psichedeliche e inebriandosi volentieri di fragranze British, tanto da dare in certi momenti l’impressione di ascoltare una band d’Oltremanica.
La componente più intrigante di queste canzoni è sicuramente l’attitudine del quartetto a divagare con i propri strumenti producendosi in sviluppi che rasentano la libertà d’espressione tipica delle jam session, tanto è vero che il disco dà l’impressione di essere concettualmente un continuum legato dalla prima all’ultima nota, nonostante le frequenti variazioni non solo tra un brano e l’altro ma anche all’interno dello stesso pezzo. Da apprezzare su tutte la follia psichedelica e le evoluzioni di “Full Leather”, che cambia umore più volte senza mai tradire la propria identità.
Una band da tenere d’occhio!
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La recensione Ethereal di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-10 19:59:47
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