MHOLE - Sporhes
"Che suono ha un mondo post-apocalittico dove l'uomo è ormai scomparso?" Se lo devono essere chiesto i Mhole, duo composto da Giovanni Leonardi (Senketsu No Night Club, Sehnsucht) e Moreno Padoan (Artcore Machine, Otur Boyd), per realizzare Sporhes, il loro primo disco assieme. Pubblicato dall'etichetta romana Hellbones Records, Sporhes è un concept album ambientato in un futuro distopico in cui sono sopravvissuti soltanto organismi unicellulari, batteri e gas tossici (come viene esplicitamente dichiarato dalla stessa band). Il risultato è un inquietantissimo viaggio in una metropoli abbandonata, dove lo spettro dell'umanità sembra ancora aggirarsi ma di cui non si sente la presenza fisica. Album puramente noise, Sporhes è allo stesso tempo disturbante e ipnotico, una minacciosa profezia che proietta in un futuro spaventoso, particolarmente attuale vista l'emergenza ambientale che sembra essere più allarmante ogni giorno che passa. Rumori sgretolati, synth lacerati e un microscopio puntato sulle minuscole forme di vita rimaste a vagare nelle tetre città abbandonate dall'uomo fanno di Sporhes un'esperienza di ascolto totalmente immersiva, per quanto difficile da affrontare, ma che vale lo sforzo. In particolare, il picco è la suite di 13 minuti Neurotoxin, conturbante affresco glitch che da solo riassume il concept e tutto il lavoro di ricerca del disco. Detto chiaramente, Sporhes non è un disco per tutti i palati, anzi, il pubblico a cui è rivolto è una nicchia ristretta, ma non è un lavoro così respingente come possono essere molte opere legate alle sfere musicali dell'harsh noise, della dark ambient o simili: Leonardi e Padoan dimostrano di avere un'idea molto precisa e originale, riuscendo magistralmente a rappresentare in musica uno scenario fantascientifico il più catastrofico possibile.
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La recensione Sporhes di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-03 11:00:00
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