Seguiamo il basso di Maurizio Gambardella nei meandri della musica elettronica
Dal basso, per il basso e nel basso. Con questa formula, vagamente religiosa e, quasi, misteriosofica, si potrebbe introdurre "Leaving Beleriand" di Alchemical XP, al secolo Maurizio Gambardella, bassista di "lungo corso" che giustappunto tramite il proprio strumento ha composto questo disco che ci ha notevolmente colpito. Innanzi tutto ci è piaciuta, un botto, l'attitudine e gli arrangiamenti che caratterizzano l'intero disco, un disco che pur presentandosi come appartenente al genere di riferimento della musica "elettronica e sperimentale" non è assolutamente difficile da comprendere anche per l'ascoltatore più distratto. Già perché Gambardella, e in pezzi come, ad esempio, "Gorilla Glue" si comprende bene, non è mai "concettoso e astratto" ma, partendo dalla linea del "suo" basso, costruisce pezzi raffinati sì ma mai troppo complessi. Ne viene fuori quindi un ibrido di album che potrebbe stare bene negli scaffali di qualche, residuo, negozio di dischi altolocato e ricercato così come sarebbe perfetto come colonna sonora da serie tv sci-fi contemporanea. Tredici pezzi, per questo tipo di formula, forse sono un pelino troppi, visto che soprattutto nell'ultima parte, un lieve abbassamento dell'ispirazione si sente ma stiamo veramente parlando di dettagli, di piccoli dettagli. "Leaving Beleriand" rimane e permane un bel disco di musica elettronica con un basso tutto da ascoltare e riascoltare insomma.
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La recensione Leaving Beleriand di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-26 07:59:00
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