Suono poco nitido. Sporco. Da bootleg.
Immagino i The Gale in concerto: un locale buio, soffitto basso, fumo, bicchieri, ragazzi, tanti look, braccia, teste, corpi in collisione. È proprio questo ciò che appare all’ascolto del loro disco. Non soltanto nella mia testa, suppongo, si delinea un’atmosfera liceale. Un insieme di cover-band di Ramones e Sex Pistols. E per finire The Gale. Sintesi di elementi appartenenti agli uni e agli altri.
A catturare l’attenzione è la quinta traccia, "Strip Poker", che rivela una voce alla Johnny Rotten, per la quale non possiamo che provare curiosità. Un cantato capace di oscurare le chitarre iniziali, palesemente ispirate da band come i The Darkness, che, personalmente, considero soltanto un gruppo simpatico.
Sempre in riferimento alle ispirazioni e, probabilmente, anche alle aspirazioni del gruppo nuorese risulta evidente la vicinanza ai Ramones, soprattutto nelle ultime due tracce, "Silent Cry" e "Crack, Crash & Smash h. V.".
Il valore della formazione va comunque oltre la semplice vicinanza ai Ramones, anche perché i risultati di tale emulazione non sono sempre soddisfacenti. Infatti quei brevi momenti risultano inappropriati. Un po’ forzati. Un piccolo difetto non può comunque oscurare l’immagine dei The Gale. Una band sicuramente non vicinissima ai Ramones. Se non nell’atteggiamento. Comunque una band molto valida. Capace di divertire. E non solo.
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La recensione ep 2005 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-09-05 00:00:00
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