Un rock-alternative ben suonato ma ancora troppo legato ai modelli di riferimento
L’energia di un rock-alternative attento alle melodie, ricco di riff poderosi e una certa tendenza a toccare corde emozionali: la formula dei Keda si può forse riassumere così, ascoltando le cinque tracce che compongono il loro ultimo, omonimo ep.
Se dentro i brani c’è l’entusiasmo di una band che ha da poco messo insieme idee nuove e voglia di fare, ci si trova presto a scontrarsi con l’eterna questione della personalità: gli artisti a cui ci si ispira nella definizione del proprio sound diventano dei modelli da seguire o da imitare? Qual è il limite entro cui definire la sfera di influenza? E in quale momento diventano determinanti le proprie capacità creative? Domande che è opportuno porsi, perché per quanto la band sia affiatata e suoni indubbiamente bene, la proposta offerta appare troppo legata ai modelli di riferimento e ancora priva di uno slancio veramente proprio.
A fare la differenza in futuro saranno le idee: in “Permesso” e “Polivalente” ce ne sono di buone, mentre brani come “Riccanza” appaiono ancora troppo acerbi. Una questione di priorità che per forza di cose, finirà per definire le ambizioni degli stessi musicisti: se l’obiettivo è quello di costruire qualcosa di nuovo, diverso, importante, questo ep potrà essere il punto di partenza per prendere nuove direzioni.
---
La recensione Keda di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-26 23:05:04
COMMENTI