Una rivoluzione permanente. I mangiatutto tra trotzkismo, punk e cazzeggio
In quanto a mangiare, mangiano in quantità industriali. Sono onnivori e continuamente affamati. Divertirsi richiede calorie. E i Mangiatutto si divertono. A sconfinare quando e dove possono, senza porsi limiti.
Ci tengono a far sapere che la loro non è una band, al massimo un collettivo. All’interno del quale vige il caos organizzato. L’ideale per una rivoluzione permanente. Che sa di trotzkismo e punk. L’energia riversata in “أكل كل شيء” (da tradurre, anche se non si sa da quale oscura lingua, e leggere “Mangiatutto”) è punk, il tiro idem. Poco sopra, si faceva ricorso al verbo sconfinare. E la band, pardon collettivo, ligure sconfina. Senza porsi troppe domande. Coniugando il verbo della new wave (“Gelati” ricorda i B 52s, anche se il testo va a parare dalle parti di Enzo Jannacci, altrove si avvertono tracce dei Gaz Nevada in quota “Sick Soundtrack”), addomesticando l’hip hop (“Alpenliebe”), girando attorno a una psichedelia pinkfloydiana ancorché post-barrettiana (“Ceffi”). E l’epilogo di “Massi” non ricorda forse la parte finale di “Dancing with the Moonlight Knight” dei Genesis di “Selling England by the Pound”? Anche il prog, oh no…
Troppa roba? Forse, ma i Mangiatutto si trovano bene tra un eccesso e un altro. Tra un cazzeggio e l’altro. Il canto sgangherato guida dodici canzoni chitarrrose e alquanto movimentate, sorrette da una muscolare sezione ritmica e da una non indifferente quantità di ironia. “Gigi”, tanto per citare un esempio, è dedicata al calciatore della Juventus Buffon e al suo iconico sfogo post sconfitta Real Madrid in Champion’s League del 2018 (“Al posto del cuore hai un bidone dell’immmondizia”), ma è pur vero che tra i tanti inni alla spensieratezza i Mangiatutto tirano fuori persino Boris Vian, evocato in “100 fois”.
Mangiatutto non esiste ed è in continua mutazione, dicono loro, ma intanto questo disco c’è e va ascoltato. Soprattutto se credete in una una rivoluzione permanente un po’ trotzkista e un po’ devota al verbo del No Future.
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La recensione Mangiatutto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-02-25 19:38:00
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