Un lavoro che si mantiene sempre stabile “tra le righe”, cantando di sentimenti e attualità con un’anima autenticamente vintage
Il quinto album firmato dal cantautore e polistrumentista sardo Alessandro Lilliu, successore del suo “Contrasti”, del 2017, si intitola “Tra le righe” e ci apre subito le sue porte sonore con il bel groove trascinante, il giro di basso suadente e l’armonica a bocca che guizza qua e là tra le note di “Daltonico”, primo brano del combo, che già dai primi istanti ci porta indietro nel tempo, all’interno di sonorità cantautorali sospese tra ammiccamenti blues, richiami jazz e slanci funk.
Nove le composizioni di questo nuovo lavoro sulla lunga distanza, ornate con suoni puliti e arrangiamenti riassunti dalle lezioni classiche della vecchia scuola, perciò anche a tratti nostalgici ma in grado di cogliere a piene mani dalla tradizione cantautorale italiana (e non solo), soprattutto quella di tre o quattro decenni fa. A condurre i giochi è sicuramente la voce calda e ruvida di Lilliu che intona versi da menestrello gravido di storie da raccontare, tra romanticismo e attualità e senza lesinare impeti di entusiasmo e note di speranza all’interno delle sue liriche semplici e sobrie.
Tanto sentimento e dedizione traspare insomma da questo lavoro dall’anima vintage, che sa intrattenere con delicatezza e scorrere senza intoppi mantenendosi sempre stabile “tra le righe”.
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La recensione Tra le righe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-02 19:02:08
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