Il bizzarro artista trevigiano alle prese con una danza surreale per ballerini ubriachi in bilico tra ispirazione e follia
Oscar Wilde scriveva che “l’umanità si prende troppo sul serio. È il peccato originale del mondo. Se l’uomo delle caverne fosse stato capace di ridere, la storia sarebbe stata diversa”. Ebbene, Tony Gioia invece per fortuna è uno che non si prende troppo sul serio e anzi scioglie le briglie alla sua follia artistica producendosi in ep bizzarri, inafferrabili e leggeri che non hanno originariamente altra destinazione se non il libero sfogo della sua creatività.
Se nel primo ci aveva rivelato il suo segreto (“Grazie all’oppio sono un genio”), con questo “Flop of the pops” scrive una danza surreale per ballerini ubriachi, che pure ha il suo fil-rouge, quel filo conduttore che riesce a tenere insieme i temi del dischetto senza farlo sciogliere troppo velocemente nel non-sense. Così, dopo l’intro strumentale di “Ammirare l’ammirevole (Benvenuti nel crimine)” ascoltiamo subito il “pseudonatalizio” primo singolo, “Crepes assurde”, in cui Tony ci disegna la sua visione di questo “vecchio mondo di merda”, che lungo tutto l’ep è fotografato in pose grottesche e stravaganti (anche ne “La lottizzazione dei parchi” Tony ci fa notare che perfino le stelle che cadono “si consumano in vista del mondo”). Per questo meglio andare a trascorrere “Notti gialle nel nuovo regno” su un mondo parallelo (o perpendicolare, poco importa) finché il dormiveglia di “Residui di guerra” ci svela che in realtà era “solo un sogno”.
Sia chiaro, si viaggia su intenti ludici inseguendo l’ignoto, ma con tutti gli artisti che si prendono troppo sul serio producendo musica molto meno interessante, meglio chiudere l’anno “ringraziando la vite” (verso tratto sempre da “Crepes assurde”) insieme a Tony Gioia (la cui pagina facebook è “Tony Gioia pagina di”: vi ricorda qualcuno?).
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La recensione Flop Of The Pops di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-30 11:49:44
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