Ci sono due soli pezzi nell’apparentemente dimesso demo dei Morpheus. Dodici minuti che, con una chitarra, un basso, una batteria ed una tastiera, ci fanno attraversare ogni stato d’animo. Dolcezza, fretta, riflessione, conversazione, allegria, quotidianità, relax, attesa, operosità, gioco… ma com’è possibile? È sempre stato un mistero per me come il jazz, o le musiche affini, sappiano suscitare visioni, e il demo dei nostri udinesi ha questa facoltà.
Penso a quanto ha scritto il Trio Bobo nel proprio booklet: ironizzando sulle cartelle stampa che raccolgono stralci di recensioni per dar valore al contenuto del cd: Meyer, Faso e Menconi ne hanno inventate alcune ricalcando le esclamazioni tipiche di chi sente la musica in modo distratto o pieno di pregiudizi. Ecco allora cosa può dire “Una ragazza alla moda”: “Non cantano, per cui mi annoio”.
Strumentali sono anche i Morpheus, promettenti ventitreenni dediti al jazz rock. Mi sento di tranquillizzare le ragazze alla moda a cui capiterà di ascoltarli: non è musica che si perde in virtuosismi, anzi si mantiene sempre in una sorta di piacevole ed equilibrato dialogo tra strumenti, generi e fraseggi musicali, evocando ciò che già c’è nel dna di tutti: "Latin stoned" ha un intro di chitarra e tastiera che sa catturare da subito l’attenzione; subentrato lo swing della sezione ritmica, il brano attraversa un sentiero formato da distanti echi di Santana, di ritmi latini, di progressive e di hard-rock (sempre da lontano!). Con "Jazz ‘n’ joint(s)" siamo catapultati subito da suoni e da arpeggi nei favolosi anni ’70 delle atmosfere tarantiniane.
La biografia dice che entrambi i pezzi saranno compresi in un ep: tendete le orecchie, questi ragazzi promettono ottime sorprese!
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-10-01 00:00:00
COMMENTI (1)
Ciao sono Elisabet, sto cercando un guppo di nome Morpheus di Parma.....credo che il cantante si chiama Nicola.....
Siete voi????
Grazie:|