ShivaRoutine EP2020 - Rap, Hip-Hop, Trap

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Routine rimane innegabilmente un’ottima prova, un lavoro che lascia intravedere tutte le doti Andrea, ma anche un’occasione sprecata. Da un talento del suo calibro è lecito aspettarsi di più.

Fra i rapper delle nuovissime generazioni, pochi coetanei possono vantare una storia così prettamente hip-hop (avevamo provato a raccontarvela qui). Shiva è forse il più precoce tra i talenti nostrani, a soli sedici anni, vince un contest organizzato dalla Honiro, la famosa label romana con la quale pubblicherà i suoi primi due album ufficiali: Tempo Anima e Solo.

Il rap di Shiva è sempre stato caratterizzato dall’impatto violento, versi aggressivi che ricordano da vicino una versione moderna del TruceKlan e marcate sfumature metal, distinguendolo, non esclusivamente come talento precoce, ma anche come uno degli interpreti più particolari sullo scenario nazionale. Il ragazzino è cresciuto molto, ha collezionato featuring importanti (Punkreas, Mambolosco, Emis Killa), ha partecipato ai due progetti rap più importanti editi lo scorso anno (il Machete Mixtape e Mattoni di Night Skinny), firmato singoli di successo, allargando la propria fanbase al di fuori della Z generation, anche in merito alla credibilità costruitasi attraverso il passato da freestyler.

Negli ultimi anni, Shiva sembra aver incanalato il suo flow in tutt’altra direzione, anche Routine ne conferma l’andazzo. Certo, scomodare Marracash è sicuramente un attestato di qualità, un punto di merito, va al duetto con Tha Supreme, vero e proprio Re Mida dei ritornelli hip-hop, in Calmo, ma la marcata mood latin-trap dell’ep ha, a mio avviso, comportato un appiattimento monocorde del lavoro, sopendo, in parte, la naturale propensione del giovane Mc al banger, alla “strofa potente”.

Quante giovane promesse abbiamo visto bruciarsi? Calciatori per il quali si prospettava un futuro roseo e che invece non hanno rispettato le aspettative. L’impressione che, al suo primo album sotto major, a Shiva sia mancata una po’ di rabbia agonistica. Routine rimane innegabilmente un’ottima prova, un lavoro che lascia intravedere tutte le doti Andrea, e, allo stesso tempo, un’occasione sprecata. Da un talento del suo calibro è lecito aspettarsi di più.

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La recensione Routine EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-02-04 15:58:00

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