Quattro brani electro-rock oscuri e malinconici, estetica letteraria e un video col deepfake
"Sarà che il sonno ti morde la lingua, le luci cantano e ancora non dormi": l'EP electro-rock dei Limonov ti offre l'opportunità di soffermarti a riflettere sull'importanza di "Imparare a dormire", forse non ti era mai capitato prima. Bastano quattro canzoni d'autore (tre ballate e un pezzo rock) per materializzare un universo denso di oscurità e malinconia intrecciando musica, arti visuali, cinema e libri: il gruppo milanese è un quintetto formato da voce, synth, batterie, bassi e chitarra più innesti elettronici.
Le tracce hanno testi evocativi, con un'ispirazione letteraria: in almeno due brani, Bimbo negativo e Città di k, sembrano aleggiare i personaggi del romanzo "Trilogia della città di K." di Agota Kristof. Disfatta è un intenso ritratto "al profumo di una donna stanca" mentre Nostra signora delle cuciture è una canzone d'amore per "facce slegate": "Ho chiesto ai ricami di un corpo, morto e risorto di sfregiarmi il volto perché possa cucirlo a sé". A tratti, durante l'ascolto, si avverte forse l'esigenza di un po' di ritmo ma è anche vero che il mondo dipinto dai Limonov richiede una certa atmosfera. L'interpretazione dei pezzi potrebbe risultare in parte naïf ma di sicuro suona al contempo caratterizzata e spontanea.
Nell'estetica della band, le "visioni" hanno un ruolo importante: in primo luogo le tracce sono accompagnate da artwork pubblicati nella sezione "Foto" del loro profilo Rockit e sui loro canali. Poi ci sono i video, visibili qui e su YouTube: la clip del primo singolo Bimbo negativo, ad esempio, ha per protagonista Charles Manson ed è stato prodotto con il Deepfake, la tecnica che permette di sovrapporre un volto a un altro tramite l'Intelligenza Artificiale, qui usata per trasmettere l'idea del "doppio" e per sensibilizzare sull'immediato futuro che stravolgerà il rapporto tra immagini reali e virtuali.
Alcune curiosità non richeste, magari persino fuori tema. Eduard Limonov è uno scrittore e politico russo: "E' stato teppista in Ucraina, idolo dell'underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell'immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si può considerare anche una carogna: io sospendo il giudizio" scrive Emmanuel Carrère nel libro intitolato semplicemente "Limonov", tradotto in decine di lingue nel mondo. Lui non ci si riconosce ma va bene così perché, anche grazie a quella biografia romanzata, è diventato un personaggio.
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La recensione Imparare a dormire di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-14 16:37:05
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