Verso l'infinito e oltre con i Jay Perkins
Avete presente quando il suono in un disco è molto importante, anzi è praticamente l'unica cosa a contare? Bene, a volte questo è un fattore negativo, perché viene a totale nocumento del senso ultimo dell disco: poca ciccia insomma su cui discutere, magari bei suoni ma una mancanza di sostanza che, alla lunga, si fa sentire. Altre volte invece, il suono proprio per il fatto di contare così tanto, è la ragione d'essere precipua dell'intero progetto artistico. Ecco, Release dei Jay Perkins è proprio un disco appartenente al secondo caso in cui il suono viene eletto ad una sorta di divinità che, con deferenza, rispetto e sincerità Paolo Cattaneo e Giovanni Battagliola omaggiano della loro esperienza musicale. Ne viene fuori, come potrete intuire, un discone, un discone da ascoltare e riascoltare in cui le spire del suono vengono, giustappunto, assunte come una specie di verbo sonoro per la professione di questa nuova e apocrifa fede.
JP2, per esempio, è una specie di uber-cavalcata di musica elettronica in cui si possono riconoscere stilemi, rimandi e echi di buona parte della musica sperimentale, kraut e elettronica degli ultimi vent'anni, se non di più. D'altronde il disco suona così bene anche perché i Jay Perkins si sono avvalsi, sin dall'inizio, della collaborazione di musicisti quali Alex Reeves, Fulvio Sigurtà, Matteo Cantaluppi, Andrea Lombardini, Radik Tyulyush, Hamid Shahsavan, Behzad Hassanzadeh, Francesco Bearzatti e Luca Formentini e il disco è stato missatoda Ivan Antonio Rossi ai 8brr.rec studio di Milano e masterizzato da Justin Perkins ai Mistery Room Studio (Wisconsin). Ovvio quindi come tutto suoni bene, rotondo e potentissimo. Ovvio come noi non possiamo che consigliarvi di cuore di ascoltarlo il primo possibile. E poi di farlo di nuovo e di nuovo e di nuovo...
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La recensione RELEASE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-03 08:04:13
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