Ci si può mettere tutta la buona volonta di questo mondo nell’approcciarsi a questo disco senza pregiudizi, ma più l’ascolti e più pensi che L’Aura di “Okumuki” non sia esattamente lei. O meglio: non può essere quella che questo disco ci presenta, presumibilmente a causa di una produzione artistica che troppo ha gravato sulle doti di questa esordiente.
Già il primo singolo (“Radio star”) faceva presupporre qualcosa di non esattamente "suo" (a chi non é saltato in mente “Cornflake girl” di Tori Amos?), ma poteva starci in previsione di un disco che avrebbe messo in luci pregi e difetti della ragazza. E invece le 11 tracce che lo compongono rivelano un’artista tanto brava nella scrittura quanto ingenua nella resa e nell’arrangiamento dei pezzi; ci sembrano infatti inevitabili gli accostamenti a colleghe come Elisa (rispetto alla quale, ad esempio, può vantare una maggiore freschezza), a Cristina Donà, alla già citata Tori Amospiuttosto che Ani Di Franco o Alanis Morrisette, insomma a tutto quel parco di cantautrici donne, italiane e non, che popolano il panorama musicale contemporaneo.
Non per questo il bilancio può dirsi negativo, ma è evidente che con tali premesse la "vera" L’Aura ci sembra ancora lontana da una proposta che brilli di luce propria. Forse il tempo e l’esperienza serviranno a farla crescere, nella speranza che il futuro produttore artistico (se qualcuno dovesse proprio esserci), le serva a mettere in mostra quanto di suo sa fare. Perché, ribadisco, la scrittura mostra una donnina capace di destreggiarsi bene tra ariose melodie/ritornelli pop e ballate di stampo mainstream, e ogni singolo ascolto rafforza questo concetto. Le manca ancora quel pizzico - fors’anche qualcosa in più - di personalità che la faccia emergere veramente fra le ‘promesse’ su cui puntare senza remore.
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La recensione Okumuki di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-09-15 00:00:00
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