Avete voglia di creatività? Fatevi sotto perché in Sulla distanza ne è pieno zeppo
Gli Abaton Project sono tornati sulla scena con un disco che, al tempo stesso, si potrebbe tradurre come assolutamente in linea con il proprio percorso stilistico e quanto di più folle e creativo si possa trovare oggi in circolazione. Già perchéil collettivo aperto di Roma ha sfornato un disco granitico che ha in pezzi come Oriente in salotto, la settima traccia, bellissima, le proprie architravi che reggono una struttura in realtà molto meno solida di quanto sembrerebbe. Infatti è un continuo su e giù. Prima si ha la già citata settimana canzone, un pezzo post-rock oscuro e profondo di significati, con momenti densi di musica suonata bene, suonata giusta, suonata fino in fondo e poi, magari subito dopo, ecco uno scherzo, un buffetto sonoro, una specie di, voluto, inciampo sul percorso del disco che sorprende.
Ecco potrebbe essere questa un po' la regola e la filosofia che muove Sulla distanza, per loro stessa ammissione l'album più politico che abbiano mai fatto. Perché è proprio nell'andare bellamente contro ogni logica commerciale, ma anche di composizione del disco normale che i romani trovano il loro tratto più caratteristica. Se insomma amate la creatività, anche un po' folle, in questo disco ne potrete cogliere a piene mani. E pure con un bel retrogusto post-rock che non guasta.
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La recensione Sulla distanza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-19 08:39:54
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