Un disco di svolta per il collettivo pugliese, che dà maggior risalto alla struttura strumentale spaziando tra influenze eterogenee
Con “Marea” i pugliesi THINKABOUTIT giungono alla loro terza pubblicazione (dopo l’ep “Sulle grate” e il debut album “In secondo piano”) sfornando ben 16 nuove tracce che rappresentano un netto punto di svolta nella produzione del collettivo originario di Bari. Se nei primi due episodi discografici infatti la tendenza prevalente del combo era quella di rappare in lingua madre su basi che mescolavano funk, jazz, soul e r’n’b, con il nuovo album i pensieri della band vengono sviluppati ponendo maggiormente in rilievo le coinvolgenti elucubrazioni strumentali ma senza rinunciare alle linee vocali (qui quasi sempre rimaneggiate e imbellettate) che vengono intrecciate e amalgamate meticolosamente con quelle degli altri strumenti generando suadenti composizioni articolate.
Ogni pezzo segue un proprio andamento realizzandosi ciascuno in una direzione diversa, dall’opening track, “Leave this place (feat. Filippo Bubbico)”, che mette subito in scena l'arte dei ritmi pulsanti, al singolo, “Arturo Gatti”, dedicato all’ex pugile prematuramente scomparso, che invece smussa gli angoli allestendo in meno di tre minuti e mezzo un tessuto sonoro morbido e sinuoso, giungendo fino all’alternanza di inglese e dialetto napoletano di “Parlesia (feat. Mario Nappi)” e alle evasioni strumentali della rarefatta “Timberwolves 25”.
I THINKABOUTIT si misurano con ambiti e pensieri musicali compositi modificando geneticamente gli ingredienti già utilizzati nei precedenti lavori per spaziare più liberamente all’interno di una dimensione fatta anche di danze tribali, visioni oniriche, esperienze elettroniche futuristiche e calore latinoamericano e ulteriormente impreziosita dall’apporto personale dei numerosi ospiti che hanno contribuito alla realizzazione di “Marea”.
Il rischio in tutto questo era partorire una compilation di brani disconnessi e frammentari, invece lo stile della band è così forte da scongiurare questo pericolo e mantenersi coerente e limpido in ogni traccia di questo pur eterogeneo disco, che segue l’andamento delle maree mosse dalla ispirata Luna dei THINKABOUTIT.
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La recensione Marea di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-02-28 11:44:00
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