Se i RHCP fossero 4 ragazze italiane: l'album Alternative Metal della band tutta al femminile è molto arrabbiato
Da cinque anni Killin' Baudelaire è la band Alternative Metal italiana tutta al femminile, formata a Milano da quattro ragazze: l'album Vertical Horizon contiene 13 canzoni - molto arrabbiate e tutte in lingua inglese - a base di chitarra, basso, batteria, cori e voci ora graffianti, ora piene.
La ninnananna dell'introduzione di Lullaby è solo la quiete prima della tempesta rock che imperversa lungo tutto il disco, spaziando dal rock di (Ex)ecute al punk di Don’t Give a F**k. Ascoltando una traccia come Tearing All Your Words Down si può giocare a immaginare le quattro ragazze travestite da Red Hot Chili Peppers ma non mancano parentesi intime e malinconiche come in Building Ends, uno dei momenti più intensi e ispirati dell'album.
Il ritmo torna a battere forte in The Mongrel e violento con Later / Hater, si sospende in suspense all'inizio di Stay per poi riprendere ardente e cattivo in Still Burning. Leader = Deceiver irrompe con melodie più funky mentre Blind Fate e Shoot vibrano di elettricità, fino all'epica roboante chiusura con la title-track.
Vertical Horizon è una produzione interessante soprattutto per gli amanti del genere metal, ma è anche un disco eclettico, oltre che iconico per il girl power. Se volessero, in futuro, le Killin' Baudelaire potrebbero dare una scossa al panorama musicale del nostro Paese interpretando la loro carica metallara con qualche brano in italiano.
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La recensione Vertical Horizon di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-21 14:18:38
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