Un album che conferma la solidità della formazione completa della band capitolina e raccoglie le premesse per un futuro più originale
Con una formazione rimodellata su misura, i romani Katma giungono al secondo lavoro sulla lunga distanza con “Fury under control”, che non mantiene la promessa e anziché tenere la “furia sotto controllo” sferra schiaffeggianti riff distorti e furiosi calci ritmici producendosi in dieci tracce oscure e potenti.
Già con la strumentale “Hard, wild… but caring!” la band mostra il feeling creatosi subito tra i membri fondatori, Marco Orrigo (voce e chitarra ritmica di sinistra) e Stefano Ciancarella (chitarra ritmica di destra, chitarra solista, seconde voci), e le due importanti new entry, Salvatore Famà al basso e Angelo Pucci alla batteria e percussioni (in realtà entrati nel gruppo poco dopo l’incisione del primo album, “Dimensional state of mind”). Messa dunque in chiaro la solidità della formazione completa, il combo capitolino inanella una serie di brani fulminei (quasi tutti sotto i tre minuti) che raccolgono dai suoli lerci e terrosi dello stoner le radici più velenose del grunge facendole bollire in acque contaminate dal punk.
Le linee vocali sono le meno convincenti ma quella principale si fa apprezzare comunque l’interpretazione ringhiata che graffia parola per parola i testi acidi e tormentati; molto più incisive le trame delle chitarre (che talvolta dialogano a due voci e altre volte collaborano l’una alle intenzioni dell’altra) e la sezione ritmica, che costruisce massicce armature di cemento intorno ai brani.
Lavorando meglio sui suoni e soprattutto sulle voci i Katma potrebbero davvero infiammare i palchi come poche altre band italiche e “Fury under control” è una buona premessa per riuscirci.
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La recensione Fury Under Control di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-02 13:29:00
COMMENTI (1)
Ciao Doriana,
grazie davvero!!!!
Stefano :)